Il modo in cui ricarichi lo smartphone incide molto sullo stato della batteria. Facendolo nel modo sbagliato puoi rovinarlo in fretta.
Lavorare dal proprio cellulare ormai è diventata una necessità per molti, e dover essere sempre reperibili richiede una batteria in buono stato. Ma se appena comprato lo smartphone sembra durare all’infinito, se lo si mette in carica nel modo sbagliato in qualche mese si noterà già una perdita di efficienza. Se lo usi tutto il giorno già questo diventa un problema serio.
Nonostante gli smartphone montino batterie al litio, capienti e leggere, c’è da considerare che consumano molta energia viste tutte le funzioni accessorie inserite negli anni. In media anche la batteria tenuta meglio va sostituita ogni due o tre anni, anche se più di frequente si preferisce comprare un nuovo telefono. Una durata media che si può aumentare con le giuste abitudini.
Nel momento in cui si acquista lo smartphone questo non è mai del tutto scarico, in quanto la batteria si rovina quando arriva allo 0%. Anzi, c’è il rischio che il telefono neppure riparta più se lo si fa scaricare del tutto e per questo il dispositivo “muore” poco prima di arrivare a questa soglia.
Con un modello nuovo il primo consiglio da dare è quello di portarlo alla ricarica completa almeno durante i primi cicli. Questa abitudine aiuta a stabilizzare la batteria evitando che diventi soggetta a dei cali improvvisi. Dopo qualche giorno si può smettere, anche perché arrivare al 100% in alcuni casi fa surriscaldare leggermente lo smartphone.
Il dubbio più grande però è sempre quale sia il momento migliore per attaccare il telefono al caricatore. Il mondo si divide tra chi entra in ansia sotto l’80% e chi invece resiste fino al 10-15%, ma come per molti casi la virtù sta nel mezzo. Sotto il 20% o sopra l’85% non è opportuno mettere in carica lo smartphone. Il momento ideale è quando la batteria arriva al 30%.
Una volta che la batteria si sta ricaricando ti conviene staccare il dispositivo quando è a poco più di 2/3 della capienza totale. Appena la barra raggiunge l’80% si può riprendere in mano lo smartphone senza che questo dia problemi, come succedeva una volta con l'”effetto memoria” delle batterie Ni-MH.