Nel bel mezzo di una dieta, i carboidrati sono spesso demonizzati; ma se si dovesse scegliere tra pasta e riso? La risposta non lascia dubbi.
Pasta o riso, è questo il dilemma. In realtà, quando si è a dieta ci vengono demonizzati entrambi, ma sarà davvero così? Questi alimenti possono rappresentare un’assoluta minaccia per la nostra dieta? Le domande sono tante, ma la risposta potrebbe essere meno scontata di quanto si possa immaginare.
La corsa verso la linea del traguardo vede solo un vincitore, ma con alcune sfumature da considerare. Insomma, per avere un quadro completo, nonché raggiungere il tanto bramato obiettivo di dimagrire, è necessario fare un’analisi accurata di ogni singolo alimento, poiché come giusto che sia, non tutta la pasta e non tutto il riso sono uguali, sopratutto in base al condimento che si sceglie di aggiungere.
Per capire quale sia la scelta migliore, è bene analizzare le proprietà nel dettaglio. Partiamo dal riso integrale: questo alimento si distingue per le sue fibre e minerali, offrendo una fonte di energia duratura. Con 28 grammi di carboidrati per porzione, il riso si rivela il carburante perfetto per il corpo. Il riso selvatico, in particolare, fornisce magnesio, contribuendo a creare energia e riducendo la fatica durante l’allenamento. Le fibre presenti nel riso integrale, inoltre, favoriscono il senso di sazietà, aiutando a mantenere il controllo del peso.
Secondo una curiosa ricerca condotta in Iran, consumare esclusivamente riso integrale ha dimostrato di ridurre il girovita di quasi due centimetri. Ovviamente, questo non è un suggerimento, ma uno spunto di quanto il riso integrale può influire sul dimagrimento. Inoltre, uno studio dell’Imperial College London ha rilevato che privilegiare il riso integrale riduce il rischio di malattie cardiache dell’18%.
D’altro canto, c’è da dire che gli italiani amano la pasta, e secondo le statistiche, consumano in media 23,5 kg all’anno ciascuno. La pasta integrale, in particolare, offre più della metà della razione giornaliera consigliata di selenio, benefico per la fertilità. Con 25 grammi di carboidrati, la pasta si digerisce rapidamente, fornendo un rapido apporto di energia. Uno studio del British Medical Journal suggerisce che la pasta, anche non integrale, controlla efficacemente gli zuccheri nel sangue rispetto ad altri carboidrati. Per chi desidera tenersi leggero prima di un allenamento, la pasta rappresenta un’opzione che non appesantisce e, non meno importante, può persino migliorare il tuo umore, grazie alla produzione di sostanze oppiacee durante la digestione.
Insomma, facendo una stima nel complesso, entrambi gli alimenti sembrano essere validi alleati in una dieta, a patto che siano consumati in quantità moderate ed esclusivamente integrali. A vincere però, sembra essere il riso, anche se consumare un piatto di pasta integrale non è deleterio come si possa pensare.