Telemarketing aggressivo: il Registro delle Opposizioni non funziona. Come fare per proteggersi veramente dalle telefonate pubblicitarie.
I nostri telefoni non cessano di essere assaliti da una fiumana senza fine di chiamate a scopo di pubblicità. Gli spammatori cercano di piazzarci qualunque cosa, dagli aspirapolveri alle tariffe di luce e gas (apparentemente) super convenienti. Insomma, il telemarketing è più aggressivo che mai malgrado il Registro delle Pubbliche Opposizioni.
Già, che fine ha fatto lo strumento – disponibile inizialmente per i numeri fissi e da agosto 2022 esteso anche ai cellulari – che mirava a dare agli utenti la possibilità di essere contattati o meno dai call center e dalle loro offerte pubblicitarie (in alcuni casi autentiche truffe)?
In molti avevano esultato per lo strumento messo a punto dal Garante della Privacy. Gli esperti però sospettavano che sarebbe stato un flop e col senno di poi possiamo dire che ci avevano pigliato. Basti pensare all’ultimo aggiornamento che ha introdotto il blocco delle chiamate dei robocall (quelle effettuate da voci robotizzate). Per aggirare l’ostacolo i call center hanno adottato un escamotage semplice e pratico: alla risposta alla chiamata prima si sentono i rumori del call center e qualche secondo dopo si attiva il disco.
Siamo alle solite insomma: fatta la legge, trovato l’inganno. Come proteggersi allora dalle telefonate selvagge che lungi dall’essere diminuite di numero sembrano essere sempre di più e di ogni tipo?
Quella del telemarketing aggressivo è una vera e propria giungla. Contro la quale nemmeno le sanzioni previste dal Registro delle Opposizioni – multe fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo per i call center che ignorano il Registro delle Opposizioni prima di lanciare una campagna marketing – sembrano aver potuto fare molto. Non che siano mancate le sanzioni ma è un dato di fatto che questa pratica – come ben sappiamo – è stata tutt’altro che stoppata.
Anche app come TrueCaller si stanno dimostrando impotenti per arrestare lo tsunami del teleselling. Il punto è che le telefonate pubblicitarie arrivano da numeri diversi e dunque il blocco serve a ben poco. Allo stato attuale sembra dunque esserci una sola soluzione efficace: il blocco delle chiamate in entrata da numeri sconosciuti. Il rovescio della medaglia è che così facendo si bloccano anche i numeri non spam. Gli esperti consigliano di controllare molto bene, quando ci si iscrive a siti internet o si sottoscrivono moduli cartacei, i permessi che ci vengono richiesti a scopo di marketing. Infatti quando inseriamo il nostro numero di telefono durante la registrazione online potrebbe farci finire in una delle tante liste spam alle quali attingono i call center.