Un semplice movimento della testa è stato il campanello d’allarme: la storia del bambino e la corsa in ospedale.
Nei primi mesi di vita i bambini hanno mezzi di comunicazione ridotti e insufficienti per descrivere all’adulto le proprie sensazioni. D’altro canto i genitori, hanno l’arduo compito di comprendere attraverso i movimenti e i suoni prodotti, le necessità del piccolo. Questo rende difficile capire quando e come il bambino ha bisogno di cura, motivo per cui alcuni segnali andrebbero conosciuti e compresi.
Sulla pagina Instagram di primo soccorso per neonati e bambini di Tiny Hearts Education, gli esperti hanno voluto fornire importanti nozioni ai genitori. Il video postato su Instagram mostra il caso di un bambino che fa un movimento ripetitivo, come se stesse annuendo con la testa. “Se il tuo bambino sta facendo questo, portalo da un medico”, si legge nel post.
Tiny Hearts Education, pagina Instagram che si occupa di divulgazione medica, anche stavolta ha fornito una nozione importantissima ai neo genitori e non, che potrebbero trovarsi alle prese con situazioni di questo tipo. Nel video in questione, viene mostrato il piccolo protagonista muovere la testa in maniera insolita, come preso da un tic improvviso.
La testa continuava ad oscillare, anche se il bambino appariva calmo e cauto. “Questo fischio alla testa è un segno che il tuo bambino sta lottando per respirare”, poiché, come affermato dai medici nella didascalia, “è il modo in cui il corpo cerca di aiutare a ottenere più ossigeno”.
Nella storia in questione, dopo aver notato che la testa continuava ad ondeggiare, i genitori si recano all’ospedale per un accertamento. Questa è stata la sua salvezza. I medici, infatti, hanno scoperto che il bambino soffriva di un polmone collassato ed è stato ricoverato nell’Unità di Terapia Intensiva Pediatrica. Dopo l’accaduto, la mamma del bambino ha scelto di condividere la sua storia come avvertimento per gli altri genitori.
Una volta condivisa la clip, diverse persone hanno scelto di condividere a loro volta la loro esperienza analoga: “La mia bambina ha avuto questo quando ha contratto il virus respiratorio sinciziale (RSV) a tre settimane, portandola ad una degenza di sei notti nell’ospedale pediatrico”, ha scritto un utente sotto al post.
Ad oggi, per fortuna il bimbo sta bene, ma questo solamente grazie all’intuizione dei suoi splendidi genitori. Si è trattato indubbiamente di un momento complesso per i protagonisti, ma come sottolineano gli esperti, in queste situazioni la consapevolezza e la calma sono virtù essenziali.