Il sale rosa dell’Himalaya è una gran fregatura: ecco tutto quello che non ti hanno mai detto e che devi assolutamente sapere
Durante la pandemia da covid-19, che ha paralizzato il mondo del lavoro e ha costretto tantissime persone a re-inventarsi, in molte persone hanno sviluppato nuove passioni, che non avrebbero mai immaginato fino a quel momento. Tra il bricolage, il fai da te, sviluppo di software on line, sicuramente una delle passioni che è montata in maniera esponenziale, riguarda il mondo della cucina.
Un po’ per noia o per curiosità, tanti si sono avventati nella creazione di ricette, tramite aiuti on line, ricette e tutorial, e in molti hanno trovato una ancora di salvataggio nel tempo perso del lockdown forzato, facendo diventare il mondo culinario, talvolta, anche un vero e proprio lavoro. Tra i prodotti utilizzati in cucina, c’è il sale dell’Himalaya. Ma questo prodotto nasconde una grandissima fregatura che è venuta allo scoperto: la conoscevi?
Tra i numerosi prodotti utilizzati in cucina, ce ne sono alcuni di bizzarri o anche singolari, e ci hanno sempre fatto credere che il loro utilizzo sarebbe stato appropriato in cucina, salutare, ed estremamente particolare nella sua composizione. E sicuramente tra questi figura il sale rosa dell’Himalaya, le cui proprietà sarebbero estremamente benefiche.
Infatti, si è sempre detto che il suo utilizzo favorirebbe la trasmissione verso il cervello, degli impulsi liquidi, utile alla prevenzione di crampi muscolari, grazie alle proprietà minerali presenti al suo interno. Spesso si utilizzano anche lampade al sale rosa dell’Himalaya, capaci di trasmettere ioni positivi al nostro corpo. Eppure, c’è una enorme bufala che avrebbe scosso il mercato, e che sarebbe sempre stata nascosa. Ma di cosa si tratta?
Alcuni prodotti diventano dei veri e propri re e regine sul mercato, il cui utilizzo diventa di massa, e quasi indispensabile nel loro settore. Tra questi di certoil sale rosa dell’Himalaya. Ma cosa c’è sotto? Cosa sta accadendo? Si è scoperto, infatti, che la sua provenienza non derivi dalle catene montuose appunto dell’Himalaya, ma di una miniera in Pakistan. Una mistura di sale e ossido di ferro presente nella miniera, genera il tipico colore rosa.
Anche le sue proprietà sarebbero ridimensionate: infatti, non sarebbero maggiori rispetto a quelle del comune sale marino, utilizzato per la maggiore. Probabilmente una furbata di Marketing, che per lunghi tratti ha aumentato la concezione popolare di questo tipo di sale. Se quindi vi sentite dei Salt Bae del vostro quartiere, sappiate che il sale rosa dell’Himalaya non è più buono di un comune sale marino.