Vedi sempre più rughe sul tuo viso ogni volta che ti specchi? Sappi che l’età non c’entra: cosa si nasconde davvero dietro l’invecchiamento.
Conosciamo tutti la celebre frase dell’indimenticabile Anna Magnani “lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. C’ho messo una vita a farmele!”, a dimostrazione del fatto che ogni età è bella a modo suo ed è degna di essere di vissuta appieno. Il problema però, come sempre, è che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e l’estetica in questo caso c’entra ben poco.
Se da una parte è vero che le rughe indicano la nostra età o ancora quanto si è pianto, riso, sofferto o urlato di gioia, dall’altra scandiscono il tempo che passa e le opportunità perse o sprecate. E scendere a patti con una consapevolezza simile non è una cosa da tutti, specialmente se i rimpianti superano i rimorsi. Ecco perché specchiarsi dopo una certa età può assumere una connotazione assolutamente negativa. In realtà però sulle rughe ci siamo sempre sbagliati. Se vedi sempre più rughe sul tuo viso, sappi che l’età c’entra ben poco. È altro a causarle.
All’origine delle rughe: la scoperta scientifica che cambia tutto
Fino ad ora si è sempre pensato che le rughe siano una questione meramente di genetica o se vogliamo di “fortuna” legata all’età. Se c’è, infatti, chi già dopo i 30 anni comincia a vedere qualche piccola ruga all’orizzonte, ci sono altri invece che hanno la pelle elastica e sembrano (quasi) degli eterni Peter Pan. Ma se non è l’età a causare le rughe, cosa si nasconde dietro?
Tutto dipende dalla pelle stessa in realtà. Maggiore, infatti, è la diversità dei batteri sulla pelle e più evidenti saranno le rughe sottili o zampe di gallina. A questa incredibile scoperta è arrivato un gruppo di ricercatori che ha poi pubblicato i propri risultati sulla rivista scientifica statunitense “Frontiers in Aging“. Esaminando numerosi studi, che hanno coinvolto un totale di 650 donne di età compresa tra i 18 e i 70 anni, è emerso così che i microbi presenti sulla pelle sono la discriminante per eccellenza per la presenza delle rughe o meno.
“Questo studio è rivoluzionario nell’identificazione di nuovi biomarcatori microbici legati ai segni visibili dell’invecchiamento, come rughe e zampe di gallina“, ha spiegato con un comunicato stampa Qian Zhen, scienziato a capo della ricerca. “Segna un passo significativo nello sviluppo di tecnologie per una pelle più sana e più giovane“.